In questo Articolo, il Dott. Leonardo Giuliani di Giuliani Ortopedia ci spiega cosa sono la Pronazione e la Supinazione del piede, quali conseguenze producono sulla biomeccanica dell’intero corpo e quali soluzioni ortopediche e muscolari possono ristabilire una corretta armonia posturale.
La pronazione e supinazione del piede vengono spesso percepite come semplici alterazioni dell’appoggio, ma la realtà è molto più articolata. Questi movimenti condizionano infatti il modo in cui il corpo distribuisce il peso, assorbe gli urti e produce spinta. Quando pronazione e supinazione diventano eccessive, oppure quando non sono perfettamente coordinate all’interno della catena muscolo-scheletrica, tutto il sistema posturale può andare incontro a compensi e deviazioni. Comprendere la reale natura di questi movimenti significa adottare una prospettiva ampia, che supera il concetto di “difetto del piede” e abbraccia l’intero organismo.
Il piede, primo punto di contatto con il terreno, influenza ginocchia, bacino, colonna vertebrale e persino il modo in cui respiriamo o camminiamo. Quando la base non è stabile, l’armonia generale del corpo viene meno, e nel tempo possono insorgere dolori, infiammazioni, tensioni croniche e instabilità articolari. Per questo motivo, pronazione e supinazione devono essere analizzate non come fenomeni isolati, ma come elementi centrali della biomeccanica globale.
Perché tutto parte dal piede
Il piede è una struttura complessa, composta da ossa, legamenti, muscoli e recettori sensoriali che dialogano costantemente con il cervello. Ogni volta che camminiamo, corriamo o stiamo semplicemente in piedi, il piede invia informazioni sulla posizione, sull’appoggio e sulla distribuzione del peso. Se questo sistema perde equilibrio, l’intera risalita articolare( tibia, ginocchio, femore, bacino ) si adatta di conseguenza.
Le conseguenze di pronazione e supinazione alterate
Un piede in iperpronazione tende a collassare verso l’interno. Ciò provoca una rotazione interna della tibia e una deviazione del ginocchio in valgo, generando stress su menischi e legamenti. Al contrario, un piede in ipersupinazione ruota eccessivamente verso l’esterno, riducendo la capacità di ammortizzazione e aumentando il rischio di distorsioni, rigidità e sovraccarichi.
Queste alterazioni, se non corrette, creano squilibri che a cascata coinvolgono anche anca e colonna lombare, predisponendo a lombalgie, tendiniti e alterazioni dell’andatura.
Ossa vs muscoli: chi guida davvero la postura?
Il corpo umano è formato da 206 ossa ma da oltre 750 muscoli, veri protagonisti della postura. Sono loro a mantenere le ossa in posizione, a guidare il movimento e a garantire l’equilibrio. Le ossa rappresentano la struttura portante, ma sono i muscoli, distribuiti lungo catene funzionali complesse, a stabilizzarla.
Quando le catene muscolari interne ed esterne non lavorano in armonia, il corpo devia, ruota, compensa. Una catena interna troppo sviluppata o rigida tende ad attirare il piede verso l’interno, mentre una catena esterna ipotonica non riesce a controbilanciare il movimento. Questo squilibrio muscolare può alterare la biomeccanica anche in presenza di ossa completamente normali.
Capire pronazione e supinazione
Per comprendere davvero pronazione e supinazione, occorre riconoscere che si tratta di movimenti fisiologici indispensabili. La pronazione permette di assorbire gli urti durante la fase di appoggio, mentre la supinazione interviene nella fase di spinta, quando il corpo si prepara a proiettarsi in avanti.
Quando diventano un problema?
- Iperpronazione: il piede ruota eccessivamente verso l’interno, causando cedimento dell’arco plantare e stress su tibia, ginocchio e anca.
- Iper-supinazione: il piede si appoggia prevalentemente sul bordo esterno, riducendo l’ammortizzazione e aumentando l’impatto sulle articolazioni.
In entrambi i casi, i muscoli cercano di compensare, e ciò può portare a tensioni croniche, squilibri e dolori diffusi.
Il ruolo delle catene muscolari
Le catene muscolari formano veri e propri sistemi di tiranti che mantengono il corpo in equilibrio. Quando una catena prevale sull’altra, il piede modifica l’appoggio, il ginocchio devia e la postura intera ne risente. Il rapporto tra catena interna ed esterna deve essere equilibrato affinché il piede mantenga un appoggio simmetrico.
L’esempio dei calciatori
Nei calciatori, la catena muscolare interna risulta spesso particolarmente sviluppata. Il continuo gesto del calcio, associato ai carichi ripetuti, accorcia questa catena e altera la posizione delle ginocchia, che tendono verso il varo, mentre il piede assume una posizione valga. Questo esempio evidenzia quanto un gesto sportivo ripetuto possa modificare l’equilibrio muscolare e, di conseguenza, la biomeccanica generale.
Il plantare come strumento di rieducazione
Il plantare ortopedico svolge un ruolo fondamentale nel processo correttivo. Non si limita a sostenere il piede, ma agisce come un vero strumento di comunicazione tra il piede e il cervello. Attraverso micro-correzioni mirate, il plantare favorisce una percezione più corretta dell’appoggio e stimola una rieducazione neuromuscolare.
Perché funziona?
- Aiuta il cervello a percepire la corretta angolazione del piede.
- Riduce i compensi muscolari.
- Stabilizza l’intera catena cinetica.
- Favorisce l’apprendimento di uno schema motorio più efficiente.
- È utile sia per bambini che per adulti, con risultati spesso significativi.
Tuttavia, il plantare da solo non basta: deve essere accompagnato da un percorso di rieducazione attiva.
Rieducazione muscolare e ginnastica posturale
Una biomeccanica equilibrata si ottiene solo se il corpo viene reinsegnato a muoversi correttamente. Gli esercizi di rieducazione muscolare sono fondamentali per:
- migliorare la propriocezione del piede;
- rafforzare i muscoli stabilizzatori;
- aumentare la flessibilità delle catene muscolari;
- correggere gli schemi motori errati;
- ridurre il rischio di recidive.
Quali esercizi sono utili?
- esercizi di mobilità dell’arco plantare;
- potenziamento dei muscoli intrinseci del piede;
- lavoro propriocettivo con tavolette e superfici instabili;
- stretching mirato della catena interna ed esterna;
- esercizi posturali per equilibrio e coordinazione.
Queste attività, svolte con regolarità, permettono di ristabilire un movimento più fluido e armonico.
Una visione globale della biomeccanica
Affrontare pronazione e supinazione significa adottare un approccio sistemico. Non basta osservare il piede: è necessario analizzare l’intera postura, valutare il tono muscolare, esaminare il modo di camminare e individuare eventuali compensi.
Principi fondamentali
- La postura è il risultato di interazioni complesse tra muscoli, ossa e sistema nervoso.
- Il piede è il punto di partenza, ma non è mai isolato dal resto del corpo.
- L’equilibrio tra catena interna ed esterna è cruciale per un movimento armonico.
- Il plantare è un supporto, ma la rieducazione muscolare è la chiave per un cambiamento duraturo.
La pronazione e supinazione del piede sono più di semplici alterazioni locali: rappresentano un segnale di squilibrio dell’intera catena muscolo-scheletrica. Per questo motivo, la loro correzione richiede un approccio integrato che unisca:
- plantari personalizzati;
- rieducazione muscolare attiva;
- ginnastica posturale dedicata;
- valutazione completa della postura;
- correzione degli schemi motori.
Solo attraverso un percorso completo è possibile recuperare la vera armonia muscolare e garantire una biomeccanica efficiente, stabile e duratura nel tempo.
