In questo Articolo e Video, il Dott. Leonardo Giuliani di Giuliani Ortopedia ci sipega l'importanza di un trattamento multidisciplinare per la scoliosi.

La parola scoliosi spaventa molti genitori, ma oggi l’approccio al trattamento è cambiato radicalmente rispetto al passato. Negli anni ’80 e ’90 si utilizzavano spesso busti ortopedici che “ingabbiavano” i ragazzi; oggi, invece, questi strumenti vengono riservati solo ai casi più gravi. L’attenzione si concentra su rieducazione e riabilitazione neuromuscolare, esercizi da eseguire in palestra e a casa, l’uso di plantari personalizzati e, quando necessario, interventi delicati sull’apparato mandibolare. Solo un approccio multidisciplinare, che coinvolge più specialisti, può portare risultati efficaci e duraturi. Questo nuovo paradigma non si limita a correggere la colonna, ma mira a riequilibrare l’intero corpo, dalle catene muscolari alla percezione del baricentro, fino al ruolo della bocca e degli occhi nel mantenimento della postura.

Cos’è la scoliosi e come si affronta oggi

La scoliosi è una deviazione della colonna vertebrale che comporta un’asimmetria strutturale visibile spesso a livello delle spalle o del bacino. Non è solo un problema estetico: coinvolge muscoli, sistema nervoso e recettori posturali. Il corpo va quindi rieducato, non semplicemente immobilizzato. Oggi la medicina moderna sottolinea che la scoliosi non nasce da una cattiva postura, ma da meccanismi più complessi legati a genetica, crescita e catene muscolari. Comprendere questa differenza è fondamentale per non cadere in luoghi comuni e per intraprendere percorsi terapeutici più consapevoli.

Dal busto ortopedico alle nuove soluzioni

Un tempo i busti ortopedici erano la norma: si pensava che bloccando la colonna si potesse fermare la curva. Oggi, invece, si riconosce che il corpo non è solo struttura ma anche catene muscolari e recettori. Bloccare non significa necessariamente guarire. Per questo motivo vi diamo questi consigli:

  • Busto ortopedico: ancora utilizzato solo per scoliosi molto gravi, soprattutto durante la crescita scheletrica.
  • Rieducazione posturale: esercizi che stimolano cervello e muscoli (85 miliardi di cellule nervose che dialogano con 750 muscoli), permettendo al corpo di apprendere nuovi schemi motori.
  • Attività domestiche: ginnastiche semplici anche a casa, come esercizi su tavolette instabili per migliorare equilibrio e baricentro. Anche piccole attività quotidiane diventano parte della terapia.
  • Consapevolezza del paziente: oggi si educa la persona a conoscere la propria scoliosi e ad agire attivamente, non più solo a subirla.

 

Il ruolo dei plantari

La scoliosi comporta una naturale asimmetria: un piede non è mai uguale all’altro. Per questo motivo i plantari devono essere personalizzati e diversi tra loro, così da guidare il corpo verso un miglior equilibrio. Un plantare uguale per entrambi i piedi rischierebbe di peggiorare la situazione. Lavorare dal basso, cioè dai piedi, significa comunicare al cervello nuovi input posturali. Il piede, come recettore principale del contatto con il terreno, trasmette segnali continui al sistema nervoso centrale: se questi segnali vengono modulati correttamente, anche la colonna ne beneficia. I plantari non sono quindi un accessorio, ma un vero e proprio strumento di rieducazione globale.

Bocca e scoliosi: il legame nascosto

La scoliosi non riguarda solo la colonna: influenza anche la direzionalità mandibolare e dentale. Una scoliosi può infatti portare a un morso incrociato o a tensioni nei muscoli ioidei e facciali. Per questo: - È utile intervenire anche dalla bocca, con dispositivi che aiutino a riequilibrare le forze muscolari. - Gli interventi devono essere non invasivi, permettendo al corpo di accogliere progressivamente un nuovo equilibrio dentale. - La correzione mandibolare contribuisce a riequilibrare muscoli ioidei e posturali, migliorando la simmetria globale. - L’approccio odontoiatrico deve integrarsi con quello ortopedico e fisioterapico, perché la bocca è strettamente connessa con la postura e con la stabilità del rachide.

L’approccio multidisciplinare

La scoliosi non può essere curata efficacemente con un solo specialista o con un solo metodo. È fondamentale un lavoro di squadra che coinvolga: - Ortopedico, per la diagnosi e la valutazione della curva. - Fisioterapista, per programmare esercizi personalizzati. - Posturologo, per analizzare i recettori e l’equilibrio corporeo. - Dentista, per valutare il ruolo di mandibola e occlusione. - Specialisti della riabilitazione motoria, per attività mirate.

Solo così si riesce a trattare il problema da più angolazioni e aiutare il corpo a trovare un nuovo assetto funzionale. L’approccio multidisciplinare non è un’opzione, ma una necessità: pensare che un’unica figura possa risolvere la scoliosi significa rischiare di trascurare parti fondamentali del problema.

Checklist pratica

  • Verificare se la scoliosi è lieve o grave e monitorare regolarmente.
  • Considerare sempre la rieducazione muscolare e cerebrale come base del percorso.
  • Chiedere plantari personalizzati e non standardizzati.
  • Valutare anche la salute dentale e mandibolare con un odontoiatra esperto.
  • Integrare esercizi quotidiani a casa con le sessioni in studio.
  • Diffidare da chi propone soluzioni uniche e rigide senza personalizzazione.
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FAQ

La scoliosi si può curare solo con il busto?
 No, oggi il busto è usato raramente e solo nei casi gravi. La rieducazione e l’approccio multidisciplinare sono fondamentali per la maggioranza dei pazienti.

Perché i plantari sono importanti nella scoliosi?
 Perché i piedi non sono simmetrici: un plantare personalizzato aiuta il corpo a riequilibrarsi e a correggere gli schemi motori alterati.

Che ruolo hanno i denti nella scoliosi?
 La direzionalità mandibolare influisce sui muscoli posturali e può peggiorare l’asimmetria. Interventi delicati sulla bocca possono aiutare l’equilibrio complessivo.

Chi deve seguire il trattamento della scoliosi?
 Non un solo specialista, ma un team multidisciplinare che lavora in sinergia.

Gli esercizi a casa sono davvero efficaci?
 Sì, se integrati con programmi mirati, permettono di rinforzare i progressi ottenuti in studio e di mantenere nel tempo il nuovo equilibrio.

Errori comuni da evitare

  • Pensare che il busto sia l’unica soluzione, senza considerare il movimento.
  • Usare plantari identici per entrambi i piedi, ignorando l’asimmetria naturale.
  • Trascurare il ruolo della bocca e della mandibola nella postura.
  • Affidarsi a un singolo specialista senza approccio integrato.
  • Sottovalutare la costanza: sospendere troppo presto gli esercizi riduce i benefici.

Se sospetti una scoliosi o vuoi un parere aggiornato sui trattamenti più moderni, non aspettare: rivolgiti a Giuliani Ortopedia e prenota una valutazione specialistica. La diagnosi precoce e la rieducazione personalizzata possono fare la differenza nel futuro benessere della tua colonna.